Negli ultimi anni il settore agricolo è stato caratterizzato da una crescente attenzione verso il tema della sicurezza alimentare.
L'opinione pubblica si sta impegnando, oltre a sfamare una popolazione in crescita con risorse limitate, a farlo sulla base di un modello sostenibile, che include, tra gli altri, un impegno sempre più serio verso il benessere sociale e il rispetto per l'ambiente.
In maniera ancora più evidente, questa attenzione si è trasformata in una precisa domanda dei consumatori che hanno mostrato un'evidente preferenza verso alimenti agricoli privi di ogni tipo di residuo di materiali di sintesi chimica. È proprio sulla base di questo stimolo che nasce l’agricoltura a Residuo Zero, la risposta del rispetto degli esseri umani nei confronti dell’ ambiente in cui vivono e, di conseguenza dell’esigenza del mercato, che non accetta più solamente di produrre e consumare, ma che chiede di farlo d’accordo con una filosofia verde e sostenibile.
Residuo Zero non è sinonimo di "agricoltura biologica".
Sebbene ci siano notevoli somiglianze e gli input utilizzati in agricoltura biologica siano ugualmente utilizzabili anche nel caso di Residuo Zero, gli organismi che certificano i diversi modi di coltivazione rispondono a criteri prevalentemente diversi.
In agricoltura biologica i materiali utilizzati durante il ciclo colturale e nel post-raccolta devono essere inclusi nei regolamenti stabiliti dai certificatori corrispondenti.
In ambito Residuo Zero, invece, si intendono ottenere colture che non superino i limiti massimi di residui chimici proposti dalle corrispondenti autorità comunitarie, privilegiando l'uso di sostanze biostimolanti naturali, biofungicidi e biopesticidi nonché la fauna ausiliaria. Questo poiché si intende favorire il rispetto e l’equilibrio naturale dell’ecosistema agro-ambientale.
La certificazione volontaria “Residuo Zero” rappresenta una delle recenti e più interessanti evoluzioni all’interno del panorama produttivo italiano, soprattutto perché i valori che sottendono al metodo sono percepiti dal consumatore con più facilità, in maniera chiara ed univoca. Un modello che può e deve essere diffuso.
Il “Residuo Zero" risponde a una domanda di maggiore qualità e attenzione alla salute e all'ambiente.
E’ una nuova scelta di vita, volta a produrre il meglio nel migliore dei modi nel rispetto della natura e dell'ambiente.